IL POTERE DELLA PIOGGIA

Ascolta, ascolta, ascolta…ti racconto un segreto! Io sono la Pioggia! Sono quella della quale ascolti il rumore mentre sei nella tua bellissima cameretta, sotto le copertine, al calduccio. Se mi immagini, ti aiuterò ad addormentarti. Oggi voglio davvero raccontarti la mia origine! Io sono nata 700.000 miliardi di anni fa per la prima volta nell’universo! Eh sì sono proprio un po’ vecchietta! Mi hanno sempre raccontato moltissime cose riguardo a come sono arrivata nell’universo, ma oggi voglio raccontarti come ho scoperto la verità! Allora siamo pronti per partire alla scoperta di questa meravigliosa avventura! Andiamoooo! 

Tanto tanto tempo fa, esistevano molti mondi di fuoco, molti dei quali erano completamente disabitati. Le uniche forme di vita che potevano sopravvivere su quei pianeti erano i giganti di roccia, degli esseri che potrebbero sembrare montagne se non fosse per il fatto che quando si alzano hanno mani, piedi e un volto. Passavano la maggior parte del loro tempo accucciati, a sembrare delle montagne. Ciò succedeva perché per la maggior parte del giorno dormivano, e la loro schiena sembrava veramente una montagna. L’unica differenza è che non avevano alberi sopra di loro, ma emanavano fuoco, quasi come se un drago li avesse trasformati in delle creature brucianti! Per quanto fossero enormi e potessero fare paura, in realtà erano buoni, e si aiutavano tra di loro. Un bel giorno, un gigante di roccia decise di alzarsi ed andare ad esplorare tutto il pianeta! Quel gigante si chiamava Ardent, ed era molto curioso! Tutti i suoi compagni insistettero per poter venire con lui. Inizialmente Ardent non voleva, ma infine dovette cedere ed accettò. Insieme, formavano una bella comitiva! Erano 500 giganti di roccia in marcia verso l’esplorazione di un mondo di cui conoscevano solo una piccolissima parte, poiché non si muovevano spesso. All’inizio del loro viaggio, tutto ciò che trovarono fu sabbia asciutta e arida, un paesaggio non molto diverso da quello che erano abituati a vedere. Tuttavia, il loro viaggio durò un mese. E quello che successe li portò ad un cambiamento radicale e alla mia comparsa. Dopo una settimana, i giganti di roccia arrivarono ad un accampamento di draghi! Non avevano mai visto nulla del genere, e, incuriositi, andarono dritti e fieri a parlare con i loro nuovi amici. I draghi si mostrarono accoglienti, invitarono i giganti a mangiare con loro, preparando, con quelle poche specie vegetali che sopravvivevano al mondo di fuoco, dei manicaretti davvero incredibili! Contenti dei loro nuovi compagni, i giganti pensarono di non voler più tornare indietro. Credevano di aver trovato una casa. La convivenza sembrava andare bene. Ogni giorno, i giganti si alzavano per aiutare i draghi a raccogliere le provviste, ed ogni sera la cena era sempre più buona ed invitante. Questo andò avanti per ben due settimane. Tuttavia, allo scoccare della terza le cose iniziarono a cambiare. Il lunedì passò senza cena, poiché i giganti scoprirono di essere andati a raccogliere provviste mentre in realtà vi era già cibo a sufficienza per tutti. Era come se i draghi stessero tramando qualcosa. I giganti decisero di far finta di niente e di continuare come sempre. Quella sera non mangiarono e il giorno dopo tornarono alla ricerca di provviste. Il primo gigante che prese la decisione di esplorare il mondo cominciò ad essere sospettoso. Ne parlò con i propri amici, ma nessuno sembrava preoccupato. La sera del martedì la storia si ripeté. La cena non c’era. Questa volta i giganti vollero confrontare i draghi. Chiesero molto pacatamente come mai non ci fosse cibo per loro se di provviste ce ne erano in abbondanza. I draghi non vollero saperne di rispondere. Il mercoledì avrebbe potuto ripetersi la stessa storia, ma i giganti si impuntarono nel voler vedere quanto cibo ci fosse veramente prima di andare a cercarne di nuovo. I loro nuovi amici non dissero nulla su dove tenessero tutte le scorte, e quindi i giganti decisero di andarlo a scoprire da soli. Tuttavia, ciò non durò molto: quando si avvicinarono troppo al luogo dove c’erano le vere scorte di cibo, una flotta di draghi piombò giù dal cielo per impedire ai giganti di passare. A questo punto, il problema non si poteva più evitare: cosa era successo? Un drago molto più grande degli altri iniziò a parlare: “Voi giganti siete venuti qui con uno spirito avventuriero e per questo vi faccio i miei complimenti. Noi draghi però abbiamo bisogno di una quantità enorme di provviste, non di compagnia. Abbiamo cercato di farvelo capire, non preparando più la cena. Ma adesso dobbiamo mettere le cose in chiaro: avete fatto il vostro dovere, le provviste ci basteranno per un intero anno, e ora dovete andarvene”. Il gigante che ebbe l’iniziativa di iniziare l’avventura si fece avanti e non fu in grado di trattenersi. “E va bene cari draghi, noi siamo venuti sino a qui per conoscere cosa ci fosse nel mondo oltre a noi, non per farci sfruttare…” iniziò a dire Ardent. Non fece in tempo a finire che il capo dei draghi, inferocito per il fatto egli avesse osato parlare, sputò una quantità di fuoco enorme contro Ardent. Tutti i giganti iniziarono ad urlare, non sapevano cosa fare, il loro amico era in fiamme! Cominciarono ad andarsene tutti da quel posto che ormai non consideravano più casa, correndo. Gli animi erano infuriati, spaventati, feriti. Ad un certo punto, Ardent capì che urlare e disperarsi non era il modo per placare la situazione. Si fermò ed iniziò a respirare profondamente, immaginando un modo per calmare tutti e per potersi spegnere: l’acqua. I suoi compagni non capivano cosa volesse fare il loro amico. Tuttavia, vedendolo così calmo, si riunirono tutti attorno a lui ed iniziarono a soffiare con tutta la forza che avevano in corpo in modo da aiutare Ardent. Così facendo, tutti gli animi dei giganti non erano più in tumulto, bensì calmi e pronti a trovare una soluzione. Questo stato di calma generale fece in modo che il desiderio del grande gigante di roccia buono si avverasse. Ed ecco che nacqui io: la pioggia, pronta a spegnere Ardent e pronta a calmare le anime turbate. E fu così che quel mondo di fuoco si tramutò in un mondo rigoglioso. I draghi smisero di essere approfittatori e si scusarono con i giganti. C’erano ormai risorse in abbondanza per milioni e milioni di abitanti.

Insomma, te la saresti mai aspettata questa storia? Ricordati sempre che quando ci sono io hai un’occasione in più per rilassarti, ascoltare il mio ticchettio sul tetto ed addormentarti come un ghiro! Ti voglio bene!

BUONANOTTE!

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